Questo è un lavoro che scandaglia l’intimità emotiva dell’artista, da sempre particolarmente sensibile ai cicli naturali e al susseguirsi delle stagioni. La primavera simboleggia il ritorno alla vita: nel corso della storia grandi maestri in ogni forma di arte ne hanno presentato ritratti ed interpretazioni grandiosi, volti a celebrare la rinascita della Natura, il ritorno alla luce e alla vita. Non a caso molto spesso queste iconografie proponevano la figura di una giovane donna, nel fiore dei suoi anni e della sua bellezza, per rappresentare la personificazione della Primavera. Il vissuto personale dell’artista però l’ha portata ad avere un sentimento molto ambivalente nei riguardi di questo particolare momento dell’anno: la natura riprende il suo corso, la neve si fa via via più pesante, trasparente, bagnata, fino a far emergere il terreno sottostante e i primi timidi accenni di erba che si fanno spazio in una sempre più affastellata costellazione di chiazze biancastre destinate a soccombere al calore del sole e a liberare ciò che in inverno la Dama Bianca aveva ricoperto. Questo momento ha segnato per tanti anni la fine di un’opportunità, un altro inverno da collezionare tra i ricordi una bambina che nello sci come sport di squadra e momento di avvicinamento alla montagna riponeva gran parte della sua sensibilità, del suo entusiasmo e della sua energia vitale. Passati gli anni e terminate le competizioni, questo sentimento di struggente malinconia in contrasto con la voglia di andare avanti non è mutato: a distanza di oltre 15 anni, ad ogni primavera passato e presente si fondono, riportando alla memoria e al cuore le emozioni e i ricordi di quella bambina, poi ragazza e infine giovane donna che cercava nella montagna risposte su di sé e il proprio posto nel mondo.

Tre primavere
Olio su tela
130x100 cm
2025
Disponibile