Recycling Art
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![[labelTo=ITA7] ITA [/labelTo] / [labelTo=ENG7] ENG [/labelTo]
[labelBlock=ITA7]Paradise resort (2021), materiali di recupero, gesso e colori acrilici. Dimensioni ambientali.
Paradise resort è un progetto incentrato sulla sofferenza e sulla distruzione di molti ecosistemi marini a causa dell’uomo. L’opera è stata realizzata durante la residenza artistica Marine Litter Art che l’artista ha svolto in Sicilia nell’estate del 2021. Obiettivo della residenza era l’ideazione e la realizzazione di installazioni site specific nella pineta di Eraclea Minoa avvalendosi esclusivamente dei rifiuti raccolti durante la pulizia dell’area alla foce del fiume Platani, in provincia di Agrigento. Sconvolta dalla quantità di plastica che era presente alla foce, l’artista ha scelto di lavorare quasi esclusivamente con quei materiali: polistirolo, imballaggi, bottiglie, flaconi e tappi in plastica, talora mescolati a elementi naturali come legni e ossi di seppia. L’opera vorrebbe essere una rappresentazione distopica, ai limiti del fantascientifico, di un futuro - forse non troppo lontano - in cui l’umanità avrà causato la scomparsa della biodiversità per come la conosciamo oggi e si sarà adattata a vivere in un mondo fatto di plastica, quella stessa plastica che ha creato e di cui non sa più come liberarsi. L’artista ha immaginato un ipotetico albergo di lusso del futuro che si proporrà ai propri potenziali ospiti come un paradiso da cui poter godere di una vista privilegiata ed esclusiva su quelle che vengono spacciate per essere le bellezze del mare: su un complicato sistema di super piscine, primo elemento dell’installazione, incombe una struttura grottesca che vuole essere il simulacro di una barriera corallina. Questo secondo elemento le è stato suggerito dalle concrezioni sottomarine che ha avuto la possibilità di osservare nel corso di alcune immersioni nel Mediterraneo: gorgonie, anemoni, spugne ecc. che ha cercato di rievocare in chiave alterata, immaginandone una possibile metamorfosi mortifera. L’idea è quella che coloro che frequenteranno questo resort di lusso e le sue piscine non si renderanno conto di cosa li sovrasta, perché nel tempo si sarà perso il ricordo di ciò che è stato, così come la capacità di distinguere tra ciò che è autentico e naturale e ciò che invece non lo è affatto.[/labelBlock][labelHide=ENG7]Paradise resort (2021), recycled materials, chalk and acrylics. Site specific dimensions
Paradise resort is a project focused on the suffering and destruction of many marine ecosystems by human beings. This artwork was created during the Marine Litter Art art residency, that the artist carried out in Sicily in the summer of 2021. During the stay the invited artists created site specific installations using exclusively the waste collected during the cleaning of the area at the mouth of the river Platani, in the province of Agrigento. Shocked by the amount of plastic that was present at the mouth, she chose to work with these materials: polystyrene, packaging, bottles, flasks and plastic caps, sometimes complemented by natural elements such as wood and cuttlefish bones. The installation would like to be a dystopian representation of a future - perhaps not too distant - in which humanity will have caused the disappearance of biodiversity as we know it today and will have adapted to live in a world made of plastic, the same plastic that we created and of which we no longer know how to get rid of. She imagined a hypothetical luxury hotel of the future that will present itself to its potential guests as a paradise from which they can enjoy a privileged and exclusive view of what they think to be the beauties of the sea: over a complicated system of super pools, the first installation’s element, looms a grotesque structure that wants to be the simulacrum of a coral reef. This second element was inspired by the underwater concretions that she had the opportunity to observe during some dives in the Mediterranean: gorgonians, anemones, sponges, etc. which she tried to evoke in an altered key, imagining a possible deadly metamorphosis. Tourists in the pool will not realize what is above them, because they will have lost the memory of what had been before and also the ability to distinguish between what is authentic and natural, and what is not at all.[/labelHide]](https://014.myphotoportal.com/image.php?nocache=1&width=700&height=700&image=/p/archivio/foto/1402438/PARADISE_RESORT.jpg)
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Paradise resort (2021), materiali di recupero, gesso e colori acrilici. Dimensioni ambientali.
Paradise resort è un progetto incentrato sulla sofferenza e sulla distruzione di molti ecosistemi marini a causa dell’uomo. L’opera è stata realizzata durante la residenza artistica Marine Litter Art che l’artista ha svolto in Sicilia nell’estate del 2021. Obiettivo della residenza era l’ideazione e la realizzazione di installazioni site specific nella pineta di Eraclea Minoa avvalendosi esclusivamente dei rifiuti raccolti durante la pulizia dell’area alla foce del fiume Platani, in provincia di Agrigento. Sconvolta dalla quantità di plastica che era presente alla foce, l’artista ha scelto di lavorare quasi esclusivamente con quei materiali: polistirolo, imballaggi, bottiglie, flaconi e tappi in plastica, talora mescolati a elementi naturali come legni e ossi di seppia. L’opera vorrebbe essere una rappresentazione distopica, ai limiti del fantascientifico, di un futuro - forse non troppo lontano - in cui l’umanità avrà causato la scomparsa della biodiversità per come la conosciamo oggi e si sarà adattata a vivere in un mondo fatto di plastica, quella stessa plastica che ha creato e di cui non sa più come liberarsi. L’artista ha immaginato un ipotetico albergo di lusso del futuro che si proporrà ai propri potenziali ospiti come un paradiso da cui poter godere di una vista privilegiata ed esclusiva su quelle che vengono spacciate per essere le bellezze del mare: su un complicato sistema di super piscine, primo elemento dell’installazione, incombe una struttura grottesca che vuole essere il simulacro di una barriera corallina. Questo secondo elemento le è stato suggerito dalle concrezioni sottomarine che ha avuto la possibilità di osservare nel corso di alcune immersioni nel Mediterraneo: gorgonie, anemoni, spugne ecc. che ha cercato di rievocare in chiave alterata, immaginandone una possibile metamorfosi mortifera. L’idea è quella che coloro che frequenteranno questo resort di lusso e le sue piscine non si renderanno conto di cosa li sovrasta, perché nel tempo si sarà perso il ricordo di ciò che è stato, così come la capacità di distinguere tra ciò che è autentico e naturale e ciò che invece non lo è affatto.
Paradise resort (2021), materiali di recupero, gesso e colori acrilici. Dimensioni ambientali.
Paradise resort è un progetto incentrato sulla sofferenza e sulla distruzione di molti ecosistemi marini a causa dell’uomo. L’opera è stata realizzata durante la residenza artistica Marine Litter Art che l’artista ha svolto in Sicilia nell’estate del 2021. Obiettivo della residenza era l’ideazione e la realizzazione di installazioni site specific nella pineta di Eraclea Minoa avvalendosi esclusivamente dei rifiuti raccolti durante la pulizia dell’area alla foce del fiume Platani, in provincia di Agrigento. Sconvolta dalla quantità di plastica che era presente alla foce, l’artista ha scelto di lavorare quasi esclusivamente con quei materiali: polistirolo, imballaggi, bottiglie, flaconi e tappi in plastica, talora mescolati a elementi naturali come legni e ossi di seppia. L’opera vorrebbe essere una rappresentazione distopica, ai limiti del fantascientifico, di un futuro - forse non troppo lontano - in cui l’umanità avrà causato la scomparsa della biodiversità per come la conosciamo oggi e si sarà adattata a vivere in un mondo fatto di plastica, quella stessa plastica che ha creato e di cui non sa più come liberarsi. L’artista ha immaginato un ipotetico albergo di lusso del futuro che si proporrà ai propri potenziali ospiti come un paradiso da cui poter godere di una vista privilegiata ed esclusiva su quelle che vengono spacciate per essere le bellezze del mare: su un complicato sistema di super piscine, primo elemento dell’installazione, incombe una struttura grottesca che vuole essere il simulacro di una barriera corallina. Questo secondo elemento le è stato suggerito dalle concrezioni sottomarine che ha avuto la possibilità di osservare nel corso di alcune immersioni nel Mediterraneo: gorgonie, anemoni, spugne ecc. che ha cercato di rievocare in chiave alterata, immaginandone una possibile metamorfosi mortifera. L’idea è quella che coloro che frequenteranno questo resort di lusso e le sue piscine non si renderanno conto di cosa li sovrasta, perché nel tempo si sarà perso il ricordo di ciò che è stato, così come la capacità di distinguere tra ciò che è autentico e naturale e ciò che invece non lo è affatto.
![[labelTo=ITA1] ITA [/labelTo] / [labelTo=ENG1] ENG [/labelTo]
[labelBlock=ITA1]Mini pools (2021), laterizio, alluminio, resina, acrilico e pasta da modellare
Vecchi mattoni forati rotti e abbandonati lungo un viottolo di campagna sono stati la base su cui ricreare ambienti in miniatura, suggeriti dalla forma dei mattoni stessi.
In alto: Pool n.1
In basso: Pool n.2[/labelBlock][labelHide=ENG1]Mini pools (2021), Brick, aluminum, resin, acrylics and modeling paste
Old hollow bricks, broken and abandoned along a countryside path, were the basis on which I recreated miniature environments, suggested by the shape of the bricks themselves.
Above: Pool n.1
Under: Pool n.2 [/labelHide]](https://014.myphotoportal.com/image.php?nocache=1&width=700&height=700&image=/p/archivio/foto/1199735/Mini_Pools.jpg)
![[labelTo=ITA2] ITA [/labelTo] / [labelTo=ENG2] ENG [/labelTo]
[labelBlock=ITA2]sos (2021), olio e acrilico su collage di ritagli di stoffa, 40x50 cm
Questo lavoro è stato realizzato a partire da un telaio nudo, su cui viene montata una tela costituita da scampoli di tessuti diversi: il motivo presente sul patchwork-tela ha suggerito l'idea per il soggetto.[/labelBlock] [labelHide=ENG2]sos (2021), oil and acrylic on fabric patchwork, 40x50 cm
This artwork was created starting from a naked frame and some fabric scraps. With the fabric I realized an homemade patchwork-canvas consisting, whose colors and texture suggested to me the idea for the subject.[/labelHide]](/utils/img/imgspace.gif)
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Intimità (2020), olio e gesso su federe e canovaccio, 33x96 cm
L’opera nasce nel corso del primo lockdown ed è legata alla nostalgia dovuta alla separazione forzata dalle persone a noi più care come la famiglia e il partner. La scelta del supporto richiama la dimensione domestica e si lega al contesto della Recycling art sia per volontà che per necessità, in un tentativo di far fronte in maniera critica alla difficoltà di reperire i materiali nei mesi in cui le norme erano più rigide.
Intimità (2020), olio e gesso su federe e canovaccio, 33x96 cm
L’opera nasce nel corso del primo lockdown ed è legata alla nostalgia dovuta alla separazione forzata dalle persone a noi più care come la famiglia e il partner. La scelta del supporto richiama la dimensione domestica e si lega al contesto della Recycling art sia per volontà che per necessità, in un tentativo di far fronte in maniera critica alla difficoltà di reperire i materiali nei mesi in cui le norme erano più rigide.
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Recycled pools (2020), olio, gesso e acrilico su cartone
Questi lavori costituiscono la prima parte di un progetto finalizzato allo studio del cartone come supporto per la pittura che ha acceso il mio interesse per l'impiego di materiali di recupero. Differenti tipi di cartone (ondulato da pacchi, fondo di album, scatola regalo) sono stati trattati in modi diversi e con svariate tecniche allo scopo di verificarne la reazione alla pittura.
Da sinistra a destra:
Swimming Pool (2020), olio su cartone da pacchi, 49x36,5 cm
Nel vuoto (2020), acrilico su ritagli di cartone, 50x90 cm (cornice con vetro)
Swimming school #2 (2020), olio e gesso su cartone liscio, 49,5x34,5 cm
Surflifesaving training (2020), olio su cartone ondulato, 45x34 cm
Recycled pools (2020), olio, gesso e acrilico su cartone
Questi lavori costituiscono la prima parte di un progetto finalizzato allo studio del cartone come supporto per la pittura che ha acceso il mio interesse per l'impiego di materiali di recupero. Differenti tipi di cartone (ondulato da pacchi, fondo di album, scatola regalo) sono stati trattati in modi diversi e con svariate tecniche allo scopo di verificarne la reazione alla pittura.
Da sinistra a destra:
Swimming Pool (2020), olio su cartone da pacchi, 49x36,5 cm
Nel vuoto (2020), acrilico su ritagli di cartone, 50x90 cm (cornice con vetro)
Swimming school #2 (2020), olio e gesso su cartone liscio, 49,5x34,5 cm
Surflifesaving training (2020), olio su cartone ondulato, 45x34 cm
